Descrizione
Marco Appicciafuoco, Meltin Moon, Stampa su Alluminio 140 x 100 cm Tiratura 10 copie
Classe 1970, si diploma all’Istituto d’Arte di Castelli (TE) , diretto da V. Di Giosafatte, specializzandosi in scultura ceramica. Inizia giovanissimo il suo percorso espositivo sia in patria sia in Svizzera, Francia, Spagna fino a partecipare tra il 1992 e il 1995 all’ Arte Fiera di Bologna dove entra in contatto con artisti quali M. Pistoletto, S. Chia, E. Cucchi, L. Ontani. Realizza opere in ceramica ritenute dal critico A. Bonito Oliva tra le più importanti della Transavanguardia. E’ un artista complesso, concepisce l’arte come un modo di essere più che apparire, attento alle tematiche ambientali, padroneggia diverse tecniche, trasformando la ceramica in scultura e design e fondendo spesso disegno, pittura e scultura, fonte d’ispirazione sempre l’Abruzzo. La Collezione #413 del 2023, da cui trae spunto la Mostra “Materia Live” ospitata presso la Galleria Spazio Mecenate a Roma – Giugno Luglio 2024, è un viaggio emozionante in un percorso di rinascita, attraverso la luce e la materia, con strutture complesse multimateriale che nascondono simbolicamente la compenetrazione tra la storia dell’uomo (Argilla), l’alterità (Riflessi) , la spiritualità (La luce) portando la speranza (L’arcobaleno).
Il muro
La fotografia ritrae una scena in cui il gioco di luce e materia si combina in una rappresentazione poetica e simbolica. Marco Appicciafuoco utilizza l’immagine di un muro, un elemento che nella sua essenza è un simbolo di separazione e protezione, come metafora dell’essere umano e della sua storia. La superficie del muro, caratterizzata da una texture ruvida e irregolare, riflette la complessità e la stratificazione dell’esperienza umana, carica di segni e cicatrici del passato.
La luce
La luce, che attraversa l’immagine e dà vita ad un arcobaleno dai colori vividi, rappresenta la spiritualità. Questo elemento luminoso, effimero e in costante mutamento, contrasta con la staticità e la durezza della materia del muro. La luce non è solo un elemento che illumina e rivela, ma anche una metafora del trascendente, dell’immateriale che interagisce con il mondo fisico. È il simbolo dell’anima, della ricerca interiore e della connessione con qualcosa di superiore.
L’arcobaleno
L’arcobaleno, che emerge come un segno di speranza, completa la composizione con un messaggio di positività e possibilità. In molte culture, l’arcobaleno è visto come un ponte tra il terreno e il celeste, un segno di pace e di promessa. Qui, esso rappresenta la speranza che attraversa l’umanità, la capacità di vedere oltre le difficoltà e di aspirare a qualcosa di migliore. È un invito a guardare oltre la superficie e a trovare bellezza e significato anche nelle situazioni più dure e apparentemente impenetrabili.
In conclusione, questa opera non è solo una rappresentazione visiva, ma anche un dialogo profondo tra luce e materia, tra spiritualità e realtà tangibile. Marco Appicciafuoco, attraverso l’uso sapiente del mezzo fotografico e della stampa su alluminio, crea una riflessione sulla condizione umana, sulla sua storia e sulle sue aspirazioni. La fotografia diventa così un mezzo per esplorare e comunicare l’intreccio tra l’essere umano, la sua spiritualità e la sua costante ricerca di speranza.