Opere di MONIA MARCHIONNI e LUCA BELLUMORE
A cura di Sara Rella
SPAZIO MECENATE INAUGURA LA SUA ATTIVITÀ ESPOSITIVA CON UNA MOSTRA DEDICATA AI LAVORI DI MONIA MARCHIONNI E LUCA BELLUMORE.
Nella mostra fotografica che inaugura lo Spazio Mecenate Monia Marchionni e Luca Bellumore sono i co-autori di un linguaggio fotografico e scultoreo che nasce, nel 2008, dalla necessità di trasformare in arte la riflessione condivisa sulle costruzioni-costrizioni della società contemporanea. Monia Marchionni usa prevalentemente l’imprimitura di gesso su tavola e le installazioni-sculture e Luca Bellumore, la fotografia.
Nella prima serie ‘Differenziare differire’ Marchionni e Bellumore divengono gli attori della propria visione, indossano lo stereotipo dell’uomo in carriera e costretto dal suo “dover essere” in una società incerta, esitante che concede poco alla libertà d’espressione; rappresentano il valore dell’arte donandogli le sembianze di una figura femminile, garbata e fuori dal tempo, mentre intenta nel lavoro costante e instancabile della propria rivoluzione ci indica l’esempio da seguire.
Gli scatti proposti raccontano i simboli della società contemporanea; così la camicia è l’icona dell’uomo in carriera e la sua ripetizione è espressione di omologazione, ma diviene segno del suo contrario quando si compone in una pila di candide camicie che diventano una fune per evadere verso la libera espressione e il volere essere.
Insieme alla prima serie ‘Differenziare differire’ saranno presentati lavori inediti, una scultura a carattere installativo dove l’uomo sarà ritratto nella sua realtà quotidiana e qui metterà in atto la sua evasione, la sua differenziazione. Negli ultimi scatti l’ambiente, attraverso atmosfere surreali e misteriose, diviene estensione dell’uomo ed espressione delle sue emozioni e delle sue fantasie. L’uomo, il paesaggio urbano, e i giochi infantili sono in stretto rapporto tra loro, si avverte in tutto il lavoro una solitudine ricercata.
“Fil blanc” della prima serie e dei nuovi lavori è il colore bianco come sigillo della visione artistica condivisa; somma di tutti i colori, luminosa, essenziale, schietta, senza tempo né spazio.